Fantacadabra

TEATRO PER RAGAZZI

Ciao!

giochiamo!

Teatro - Scuola - Animazione territoriale - Clown terapia

Il nostro principale obiettivo è quello di promuovere la crescita integrale dei ragazzi soprattutto attraverso il gioco, la socializzazione e il teatro, ispirandoci all’articolo 31 della Convenzione ONU sui diritti dei minori.
Gli ambiti di intervento della cooperativa sono i seguenti: Teatro, Scuola, Animazione territoriale, Animazione socio-culturale, Clown-terapia.

Dal 2016 il Teatro Stabile d’Abruzzo (TSA) ha inserito FANTACADABRA nel progetto Sistema Cultura Abruzzo che sostiene e mette in rete le eccellenze produttive del territorio e da allora la Cooperativa ha realizzato numerose produzioni artistiche di teatro per ragazzi.

“Amiamo il nostro lavoro!”

AMIAMO IL NOSTRO LAVORO

I Progetti

LA SCUOLA
Dal 2001 ad oggi la Cooperativa svolge in varie scuole del territorio abruzzese laboratori e corsi di teatro e di educazione al linguaggio cinematografico con una impostazione metodologica in stile di animazione che ritrova nel gioco, nel fare e nella figura dell’educatore i suoi elementi fondamentali.L’attività espressiva, caratteristica principale dei laboratori, è ritenuta un formidabile strumento educativo poiché costituisce occasione socializzante, diminuisce la divaricazione esistente tra allievi con capacità diverse, favorisce gli aspetti emotivi, relazionali e comunicativi fondamentali per lo sviluppo globale della personalità.

L’ANIMAZIONE TERRITORIALE
Riconoscendo nel diritto al gioco un diritto inalienabile, l’obiettivo di FANTACADABRA è quello di portare il gioco ovunque, dando la possibilità ai bambini di stare nel loro ambiente in modo alternativo rispetto ad una quotidianità d’uso che spesso inibisce o mortifica tale diritto.
Pertanto la Cooperativa si è attivata in un servizio di ludobus che ha lo scopo di portare il gioco in quelle realtà del territorio più deprivate dal punto di vista della qualità della vita infantile, e nei piccoli centri che si trovano più lontani dalle città, dove i bambini vivono una condizione di isolamento con scarse opportunità di socializzazione e di animazione. 

L’ANIMAZIONE SOCIO-CULTURALE
A partire dal 2007 la Cooperativa FANTACADABRA lavora per la promozione dei Diritti dell’infanzia e sui bambini soldato mediante l’organizzazione di convegni e mostre che propongono percorsi ludico-educativi.

LA CLOWN-TERAPIA
La degenza in ospedale rappresenta per i bambini e i ragazzi un momento di rottura con la vita abituale, impone ritmi e tempi diversi, modifica le relazioni con la famiglia, con gli amici, con il tempo e con lo spazio.
Il gioco, attività libera e gratificante, si presenta come preziosa opportunità per creare un ponte con la vita fuori dall’ospedale. In quest’ottica, dal 2001, la Cooperativa è presente con i suoi “Clown dottori” presso i reparti di pediatria degli Ospedali di Sulmona e di Avezzano per regalare svago, sorrisi e gioia ai piccoli degenti.
Da tali esperienze nasce, a partire da gennaio 2011, la Federazione “OPERAZIONE BUONUMORE” che riunisce organismi del terzo settore impegnati in attività di clown terapia negli ospedali di Sulmona, Avezzano, L’Aquila e Pescara, di cui la Cooperativa Sociale FANTACADABRA è capofila.

Favola teatrale di figura e maschere

PINOCCHIO

Con: Santo Cicco, Laura Tiberi, Mario Fracassi e Roberto Mascioletti
Scene e Pupazzi: Associazione Culturale TELAPINTA
Maestro Artista Falegname: Dino Paoloni
Costumi: Antonella Di Camillo e Daniela Verna
Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua
Ideazione e regia: Mario Fracassi

Una nuova e originale versione teatrale della storia del famoso burattino tratta dall’omonimo romanzo collodiano dove l’uso dell’ironia è accompagnato dal non-sense o il grottesco, che ne amplificano gli effetti e pervadono lo spettacolo per intero.
L’originalità del nostro “Pinocchio” sta nel presentare l’immortale testo di Collodi con il linguaggio della Commedia dell’Arte. Pinocchio è soprattutto l’ultima maschera, l’ultimo erede della tradizione della Commedia dell’Arte, il teatro della finzione per eccellenza; la sua, è la parabola tragica della decadenza della menzogna nella modernità, quella menzogna che non si occulta ma che mostra il naso.
Una lettura leggera e poetica caratterizzata da musiche e canzoni originali, che non mancherà di guidare il pubblico nella storia, appassionando, divertendo e commuovendo. Un altro grande appuntamento di teatro della nostra compagnia non solo per i più giovani, ma dedicato anche a chi piace riscoprire atmosfere passate, con le quali magari è cresciuto… sognando e ridendo con la letteratura e il Teatro. Un omaggio al Pinocchio della tradizione.
Lo spettacolo sarà un lungo viaggio insieme ai personaggi, le situazioni e le emozioni delle “Avventure di Pinocchio” per  ritrovare, in particolare, il cammino di crescita percorso dal personaggio Pinocchio nel suo divenire: da burattino a bambino. Il tutto in una scenografia mutevole ed essenziale.
Proprio come i grandi classici, i drammi di Shakespeare, o l’Odissea, Pinocchio racconta infatti un rito di iniziazione, il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di un burattino-bambino alla scoperta del mondo. Dal bisogno dell’uomo solo nasce l’avventura del bambino, che riflette anche quella del padre.
Lo spettacolo è un continuo passaggio da momenti di teatro povero a soprassalti di fantasia. Nel suo viaggio alla scoperta del mondo Pinocchio s’imbatte nel Paese dei Balocchi, nel Circo, nel Teatrino di Mangiafuoco, vere esplosioni di scenografie e di colori che stravolgono la scena disadorna nella sua povertà quotidiana.

Favola della fame e dell’inganno

HANSEL E GRETEL

Con: Santo Cicco, Laura Tiberi, Roberto Mascioletti e Martina Di Genova
Scene e Pupazzi: Associazione Culturale TELAPINTA
Costumi: Liceo Artistico MARAZA – Sulmona
Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua
Ideazione e regia: Mario Fracassi
Produzione: TSA (Teatro Stabile d’Abruzzo)

Nella celebre fiaba del povero taglialegna, Hansel e Gretel, vittime della miseria e dalla paura, della matrigna e dell’avida strega, riescono a sviluppare la capacità di guardare in faccia le difficoltà, riescono a trovare la capacità di affrontare i problemi attraverso la crescita della loro inventiva con i sassolini che buttano nel bosco per ritrovare la strada e con lo sviluppo del loro coraggio per evitare di essere divorati dalla strega. Così come in ogni fiaba, anche nel nostro spettacolo è centrale il percorso di sviluppo che i due bambini – eroi compiono attraverso il superamento di prove impegnative.
Per crescere, pur rimanendo bambini, bisogna affrontare gli imprevisti utilizzando l’ingegno e la fantasia. Come Hansel e Gretel che, ingannati da una mostruosa matrigna, scoprono improvvisamente il mondo fuori casa, intimoriti si addentrano nelle fitte difficoltà e coraggiosamente percorrono il sentiero segnato dai sassolini.
Un’aria saccente veste Hansel da piccolo uomo, ma è la prudenza di Gretel a salvarli dalle grinfie dell’ignoto. La paura d’essere abbandonati in un bosco, pieno di abitanti inquietanti (perché sconosciuti) ma fantastici, è più grande della paura d’essere divorati dalla strega.
Non a caso il bosco è un elemento chiave della storia: in esso, nelle società primitive che cullarono la fiaba, si svolgevano riti di iniziazione dove i fanciulli, dopo un periodo isolato nella foresta, varcavano la soglia adulta. Ed è così che Hansel e Gretel diventano grandi e tornano a casa intascando sassolini di felicità.

Favola teatrale con attori e maschere

IL GATTO CON GLI STIVALI

Con: Santo Cicco, Laura Tiberi e Roberto Mascioletti
Scene e Pupazzi : Associazione TELAPINTA
Costumi: Antonella Di Camillo
Musiche e canzoni: Paolo Capodacqua
Ideazione e regia: Mario Fracassi

Un giovane e sfortunato ragazzo si traveste da Gatto e usando l’astuzia e l’inganno, si procura ricchezza e felicità facendosi beffe del potente Orco Popanz.
Nella commedia c’è un re, con due grandi problemi che non lo lasciano invecchiare in pace: sua figlia, la principessa, rifiuta tutti i numerosissimi pretendenti perché aspetta il vero amore per sposarsi e in tutto il regno non c’è più traccia di un coniglio, il piatto preferito del vecchio re. Il re ha a sua disposizione molti cacciatori, ma nessun uomo caccia meglio del gatto con gli stivali che riesce a catturare molti conigli, e ogni giorno ne fa dono al sovrano da parte del suo padrone, il marchese di Carabàs (che poi è sempre il ragazzo con la maschera da gatto). Sia il padre che la bella e nubile figlia sono sempre più curiosi di conoscere il loro benefattore e arriva il giorno in cui il Gatto accetta di condurli da… lui. Il ragazzo è ben felice di presentarsi come marchese di Carabàs e anche di sposare la principessa, ma un nobile deve possedere ricche vesti, terre e un castello!
Il regno confinante appartiene al terribile orco Popanz di cui nessuno conosce il vero aspetto, poiché Popanz è capace di infinite metamorfosi; proprio sfruttando le doti magiche e lo stupido orgoglio dell’orco, il gatto lo induce a trasformarsi in un topolino e se lo mangia in un sol boccone.
Lo spettacolo si presenta come uno scherzo leggero e irridente, dove tutte le situazioni che possono prestarsi alla risata, allo sberleffo, al nonsense e all’effetto comico sono amplificate ed accentuate dagli interventi dei personaggi come in una sorta di viaggio fantastico, con il trionfo della bizzarria e del gioco.
Abbiamo voluto leggere in questa fiaba un riferimento esplicito alla Maschera e alla Commedia dell’Arte, trasformando il costume del “Gatto con gli stivali” (che indossa il giovane ragazzo) in una sorta di costume che rimanda all’idea di un Pulcinella o un Arlecchino.
Il ”Gatto con gli stivali” è il regno del divertimento puro, è sorpresa, è un lavoro leggero e ironico. Sì, è una storia dove trionfa la fantasia delle trovate continue, degli equivoci e del surreale, dove la Commedia dell’Arte si mescola con l’avvicendarsi delle storie, dove l’allegria ed il grottesco la fanno da padroni. Ma non temete: alla fine, anche stavolta, non solo salveremo la Principessa (è una favola, no?) ma quasi quasi le troveremo anche marito. O no.

L’intelligenza del cuore

ETTY HILLESUM

Con: Laura Tiberi
Mario Fracassi, Santo Cicco
Ideazione e Regia: Mario Fracassi
Musiche originali: Paolo Capodacqua
Produzione: TSA (Teatro Stabile d’Abruzzo)

Ci sono esistenze di uomini e donne che pure  situazioni inumane, ci hanno lasciato e lasciano testimonianze straordinarie per come sono riuscite a salvare “la sorgente buona nell’umano”, senza lasciarsi schiacciare totalmente da ciò che la realtà esterna distrugge. È il caso di Etty Hillesum (1914-1943), giovane donna ebrea olandese, che voleva fare la scrittrice, ma che troppo presto ha dovuto condividere la sorte di altri milioni di ebrei: la sua entusiastica vita è stata annientata nel campo di Auschwitz. 
Perché la giornata della memoria non sia solamente rievocazione e per capire che cosa può dirci oggi un’esistenza come quella di Etty Hillesum, la sua disarmante presenza agli eventi del proprio tempo, la sua ricerca interiore, il suo desiderio di scrittura, i suoi interrogativi sulla differenza tra donne e uomini.

Liberamente ispirato a L'ULTIMO VIAGGIO DI SINDBAD di Erri De Luca

L’ULTIMO VIAGGIO DEL CAPITANO

Uno spettacolo – laboratorio prodotto in collaborazione con il TSA Teatro Stabile d’Abruzzo

Lo spettacolo è costruito come un intreccio di storie e racconti di un umanità stanca, sofferente e senza futuro che cerca speranza oltre frontiera affrontando un viaggio complesso e rischioso dentro un vecchio e sgangherato battello al suo ultimo viaggio. L’intreccio di racconti e storie, centro e motore dello spettacolo, quasi fossero un espediente salvifico per ottenere la “misericordia delle onde” (che a volte sono più ospitali della nostra terraferma), vuole essere il filo rosso che cuce e tiene insieme racconti antichi e moderni di tutte le migrazioni, vuole essere l’occasione per una riflessione poetica sugli enormi movimenti di popoli che attraversano i nostri anni, sulle ragioni del partire, di attraversare deserti e mari, sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé a qualsiasi latitudine.
Lo spettacolo fondendo brani biblici, racconti letterari, fatti di cronaca e immagini disperatamente attuali, ci trasporta nel viaggio di speranza sulla nave del Capitano di un nutrito gruppo di profughi.
Il Capitano è un uomo di mare senza tempo e senza età; un capitano leggendario che racconta storie mitologiche come se avesse mille anni, i suoi occhi hanno visto le estreme sofferenze e le incomparabili bellezze che da sempre accompagnano gli uomini in viaggio, dalla notte dei tempi, sino ai nostri giorni.
E’ una indomita umanità, nutrita dalla speranza di un futuro migliore, quella che il Capitano trasporta oggi verso il sogno italiano ed europeo. E loro, i clandestini, questi nuovi migranti, riempiono la sua storia di nuove storie, di sogni, di leggende, di riti propiziatori, di incoscienti atti di coraggio, rinchiusi nella stiva come merci, solcheranno un mare dalla forza terribile, sospinti dal miraggio di un mondo nuovo, dove possa trovare spazio la realizzazione del sogno. Hanno pagato per la libertà. Arrivare vivi basta. Il viaggio non termina in un porto: non sono attesi, anzi non sono voluti. Sono minacciati, fermati dalle autorità laddove intercettati. Il capitano è l’unico a restare a bordo ed accompagnare i suoi passeggeri.

racconta la magia del teatro, la sua poesia, il suo incanto

LA BAMBOLA CONTESA

Con: Santo Cicco, Laura Tiberi, Roberto Mascioletti, Martina Di Genova e Mario Fracassi
Scene a cura di Ass. Telapinta e Santo Cicco
Maschere di Wally Di Luzio
Costumi di Antonella Di Camillo
Musiche e canzoni di Paolo Capodacqua
Ideazione e regia Mario Fracassi

“La storia della bambola abbandonata” descrive e racconta la magia del teatro, la sua poesia, il suo incanto a cent’anni dalla nascita del suo grande ideatore: Giorgio Strehler.

Partendo dall’unico spettacolo che Giorgio Strehler ha scritto e diretto, tratto da Berthold Brecht e Alfonso Sastre, la compagnia FANTACADABRA ha il piacere di mettere in scena “La storia della bambola abbandonata”. Una storia piena di poesia, che intercetta la sfera emozionale dello spettatore. Una pièce suggestiva di Strehler allestita per rinverdire la memoria di un Paese che dimentica troppo in fretta i propri talenti. Vogliamo riproporre questa fiaba teatrale di Giorgio Strehler per ricordare, a cent’anni dalla sua nascita, un teatrante che ha nobilitato il palcoscenico degli anni Settanta con spettacoli memorabili
Una bambola di pezza viene contesa da due bambine, una povera (Paca), l’altra ricca (Lolita). Tra le due si scatena un conflitto (di classe?) che somiglia a quello che avviene tra adulti; e non solo quando il motivo del contendere sono i bambini… di chi è una “bambola smarrita”, di chi la ritrova o del suo proprietario che la rivuole? A chi deve essere affidato un bambino conteso?
La storia della bambola abbandonata fu elaborata mettendo assieme, per «i bambini di tutte le età», il racconto de “La bambola abbandonata” di Alfonso Sastre e il brechtiano “Cerchio di gesso del Caucaso” dando vita ad un testo in cui i due racconti si intrecciano strettamente.
Due le protagoniste: la perfida Lolita e la amorosa Paca. Una lascia la bambola che ormai è malridotta, l’altra la raccoglie, la cura e ne fa la propria compagna, finché l’altra non riconosce il suo giocattolo e lo pretende indietro. Proprio come nel cerchio di gesso in cui un giudice orientale pone il bambino conteso da due madri, per scoprire chi sia quella vera. I due racconti si incrociano, uno vestito nei grembiulini di oggi, l’altro con le maschere e i costumi fantasiosi di un oriente brechtiano… Scritto per i bambini ma adatto anche per gli adulti, lo spettacolo si focalizza sul tema della giustizia, della libertà, della tolleranza.
Dedicato a «i bambini di tutte le età».

contattaci!

TRASPARENZA

Legge sulla trasparenza 7 ottobre 2013 n.112 e ai sensi dell’art.9, comma 2 e 3 del DL 8 agosto 2013, n.91, convertito con legge 7 ottobre 2013 n.112, per quanto attiene alle informazioni relative ai titolari di incarichi amministrativi e artistici di vertice e di incarichi dirigenziali.

 

Santo Cicco – Presidente, legale rappresentante, educatore, attore
C.F. CCCSNT72S28I804B
Conferimento incarico di Presidente con delibera del Consiglio di Amministrazione del 16/06/21
Compenso per l’incarico: onorifico, non percepisce compenso o gettone di presenza per l’incarico di Presidente

 

Mario Fracassi – Direttore artistico, regista, attore
C.F. FRCMRA60B28A515O
Conferimento incarico di Direttore Artistico con lettera di incarico n. 01 del 07/12/2019
Compenso per l’incarico: €1.500,00 (millecinquecento/00) annui

 

CONSULENTI
Studio professionale associato Tolone e Masciosci, Corso Ovidio 135 -Sulmona
Oggetto dell’incarico: assistenza e consulenza in materia di adempimenti amministrativi, contabili, e fiscali.
Compenso per anno 2021: euro 2.000,00

Contributi pubblici 2021, ai sensi dell’articolo 1, commi 125-129, L.124/2017:

 

MIC Contributo Fondo Emergenza Covid – DM 1 88 2021 – € 4.535,20

REGIONE ABRUZZO Contributi ai sensi dell’art. 40 L.R. 55/2013. Annualità 2020 –  € 5.376,00

COMUNE DI SULMONA  Sostegno economico Festival POPANZ –  € 2.200,00

COMUNE DI BALSORANO  Progetto educativo “ART’è” –  € 6.000,00

COMUNE SAN VINCENZO VALLE ROVETO Progetto educativo Centri Estivi –  € 3.000,00

COMUNE BALSORANO Sostegno eventi culurali –  € 3.850,00

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